Electro Human @ osteria Bacchus

Electro Human @ osteria Bacchus

LA SPEZIA – Venerdì 24 febbraio alle ore 22,00 l’osteria Bacchus ospita Electro Human, spettacolo sinestetico che fonde performance, elettronica e musica.
Anael Kess indossa 10 sensori a tatto posizionati su braccia e gambe collegati ad un midi controller costruito ad hoc da Erman Pasqualetti, con questi 10 sensori Anael riesce a controllare sintetizzatori VST e sezioni ritmiche. Erman la segue in questo viaggio controllando i suoni accompagnandola con loops e suonando un Sax midi.

Erman Pasqualetti, pesonaggio eclettico ha intrapreso parecchi progetti musicali sia in Italia che negli USA, dove ha vissuto per 15 anni lavorando come produttore televisivo. Tastierista e voce degli OAC gruppo rock progressivo Sarzanese in gran voga negli anni 80, con una grande passione per l’elettronica e la musica sperimentale, nel suo percorso musicale ha trovato un grande feeling con il Sax tenore e ora sta approfondendo le svariate possibilita’ del Sax Midi. Nel 2015 Ha progettato un controller midi da indossare che funziona con 10 sensori a tatto disposti su una tuta, ogni sensore puo’ controllare sintetizzatori VST e sezioni ritmiche, dopo il primo esordio a Parigi di questa macchina sta lavorando sulla possibilita’ di unire suoni e video mapping in una unica perfomance

Anael Kess nasce nel 1985, a Maggio, in Italia, in una piccola città ai confini con la Toscana. Sin dall’infanzia mostra un grande interesse per la musica e contemporaneamente una grande avversione per gli studi accademici. Comincia, infatti, a studiare pianoforte all’età di 6 anni e poco dopo si rifiuta di continuare a prendere lezioni perché le reputa “troppo noiose”. Il suo primo approccio con il palcoscenico avviene all’età di 13 anni, in un piccolo teatro dove esegue un brano di Mariah Carey. Da questo momento comincia il suo travagliato percorso musicale e teatrale che la vede allontanarsi e riavvicinarsi spesso al mondo artistico soprattutto durante la sua adolescenza. In questo periodo la sua produttività musicale si incrementa notevolmente, ma le varie composizioni che scrive non vengono conservate a causa della costante insoddisfazione tipica del periodo adolescenziale. A vent’anni si distacca dalla musica per un periodo di quattro anni in cui sceglie di fare il marinaio per allontanarsi dalla terra ferma e da quelle dinamiche sociali alle quali non sente di appartenere. Dopo questa interruzione, le sue passioni per la musica e il palcoscenico la richiamano alla terra ferma e la conducono a Firenze, dove frequenta il corso di teatro triennale di Laboratorio 9 e consegue il diploma di Artista del Palcoscenico. Decide quindi di tentare di entrare al Conservatorio di Musica Luigi Cherubini di Firenze, nel corso di Pianoforte Jazz e ci riesce. In questo periodo, però, la sua natura anti accademica torna a galla. Dopo un anno e mezzo di Conservatorio si ritira dagli studi per non rischiare di farsi sopraffare dagli schemi accademici che, nella sua opinione, rendono gli artisti schiavi di schemi predefiniti. Durante gli anni al Laboratorio 9 e il breve periodo al Conservatorio, tuttavia, la personale ricerca musicale ed artistica di Anael Kess prosegue fino ad una sera di Luglio 2015, in cui incontra il suo attuale collaboratore Erman Leroy. Da questo momento prende vita il progetto che le permette, finalmente, di far confluire tutte le sue conoscenze musicali e la sua personalità in un genere che intreccia classica, jazz, pop ed elettronica e che, ad Anael Kess stessa, piace definire come “AK style”. A Marzo del 2016, si esibisce a Parigi, durante la Fashion Week, in una performance in cui presenta in anteprima mondiale la macchina costruita ad hoc da Erman Leroy, che permette, attraverso dei sensori, di suonare il corpo come se fosse un sintetizzatore. La macchina si chiama “AK1” e presto sarà sostituita dalla versione migliorata “AK2”. Secondo Anael Kess, questa è la “rivoluzione della musica live”.

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