Cronaca

Omaggio a Don Ricciardi con un libro e con la musica che amava

Omaggio a Don Ricciardi con un libro e con la musica che amava

LA SPEZIA – Giovedì sera a Lerici, nella chiesa parrocchiale di San Francesco e santuario della Madonna di Maralunga, sarà reso omaggio, a due anni dalla morte, a monsignor Franco Ricciardi, parroco della cittadina rivierasca dal 1972 al 1993. L’omaggio sarà rappresentato dalla presentazione di un libro e da un concerto di musica d’organo, la musica che don Franco amava in modo particolare. Il libro, dal titolo “Sentinella, quanto resta della notte ?”, è dedicato proprio alla sua figura ed alla sua intensa attività pastorale. Lo hanno curato e messo a disposizione delle persone interessate le suore della Piccola Opera Regina degli Apostoli, alle quali sempre don Franco fu molto vicino. Oggi, del resto, superiora generale della congregazione è suor Paola Barenco, lericina e figlia spirituale di don Franco. Sarà proprio lei, intervistata da Egidio Banti, già direttore di Tele Liguria Sud, a presentare il libro, che offre davvero spunti inediti e di grande interesse sulla personalità del sacerdote scomparso. Ma la serata – con inizio alle 21.15 – sarà anche intervallata, come detto, da alcuni momenti di grande musica per organo. Sarà il maestro Alessandro Carta, organista della parrocchia di Lerici e direttore del coro “San Francesco”, ad eseguire all’organo brani di Paul Siefert (”Paduana”), di Pablo Bruna(”Sobra la litania de la Virgen”), di Baldassare Galuppi (”Sonata in re minore”), di Heinrich Scheidemann (”Galiarda”), di Gottlieb Muffat (”Aria sub elevatione”) e di Dietrich Buxtehude (”Praeludium”). Il maestro Carta ha conseguito il diploma in clavicembalo presso il conservatorio “Giacomo Puccini” della Spezia, sotto la guida di Amelia Bianchi. Ha poi studiato improvvisazione con Theo Flury. Tutti sono invitati. La serata costituisce anche il momento di inizio della festa di Avvenire di Lerici.

LERICI: DI COME LA …  GALERA SIA MEGLIO DELLA MISERIA
Uno degli eventi che la parrocchia di Lerici e la diocesi propongono a tutti per la prossima settimana avrà come protagonista la “Compagnia delle briciole”. Tornano così sulla scena del teatro dialettale alcuni dei protagonisti “storici” di tutti questi anni. La riscoperta e la valorizzazione del dialetto lericino sono stati infatti sempre momenti importanti delle iniziative estive della parrocchia, legate da ben quarantadue anni alla promozione dei messi di comunicazione sociale del mondo cartolico. E sin dall’inizio, insieme poi anche ad altri gruppi, la “Compagnia delle briciole” è stata elemento fondamentale per questa “strategia” pastorale e culturale, volta a dare importanza alle radici locali. Venerdì prossimo alle 21.15, alla rotonda “Vassallo” del lungomare lericino, sarà quindi rappresentata la commedia “L’è megio a galeia che a miseia” (”E’ meglio la galera della miseria”): titolo che è un modo di dire della povera gente di un tempo, e che proprio tra in componenti delle “Briciole” annovera non solo gli interpreti, ma anche gli autori e la regia. Quest’anno sarà anche un modo per ricordare Colombo Bongiovanni, scomparso alcuni mesi fa. Non è stato solo, per tanti anni, un organizzatore assiduo della festa di Lerici, ma anche un grande appassionato del dialetto lericino, al quale ha dedicato un apprezzato vocabolario.

IL VESCOVO PALLETTI CELEBRA A LERICI
Sabato prossimo la Messa vigiliare delle 18.30 nella chiesa parrocchiale di Lerici, santuario della Madonna di Maralunga, sarà celebrata dal vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti, insieme al parroco don Federico Paganini e ad altri sacerdoti. Il vescovo, nell’omelia, oltre che sui testi liturgici del giorno, si soffermerà sul tema dei mezzi di comunicazione sociale in occasione della festa di Avvenire, che proseguirà a Lerici sino a domenica 6 agosto con numerose manifestazioni.

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