Imperia. Il perdurare della siccità preoccupa più di un sindaco che da giorni hanno gli occhi puntati al cielo sperando che possa piovere. Viceversa la situazione rischia di aggravarsi. E aldilà degli appelli ora ci sono anche le ordinanze firmate da alcuni di loro per evitare sprechi. L’uso è consentito soltanto per necessità igieniche o alimentari a Vasia e Dolcedo in Val Prino, Pontedassio in Valle Impero e Pieve di Teco in Valle Arroscia, dove un paio di settimane fa è stato multato un residente che innaffiava l’orto con l’acqua potabile.
Ranzo e Triora sono già iniziati i rifornimenti idrici. Villa Faraldi, addirittura, è senz’acqua da mercoledì scorso, dopo che a Imperia era esplosa una conduttura del Roja che ha lasciato a secco il Golfo Dianese. “Non abbiamo visto nè sentito Rivieracqua o la prefettura – si è lamentato l’assessore Enzo Campagna – Qui abitano anche tanti anziani e persone malate”.
I Comuni di Bordighera, Camporosso, Ospedaletti, Vallecrosia, San Biagio, Seborga, Soldano e Vallebona, nell’estremo Ponente, hanno condiviso una sorta di «manifesto-decalogo» sul corretto sfruttamento delle risorse: niente irrigazioni a orti e giardini, niente lavaggio di veicoli, cortili o piazzali.