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Imperia, la richiesta di fallimento di Rivieracqua irrompe in giunta. Aria di crisi?

Imperia, la richiesta di fallimento di Rivieracqua irrompe in giunta. Aria di crisi?

Imperia. La richiesta di fallimento presentata da Amat per Rivieracqua rischia di far cadere la giunta? Se lo chiedono in queste ore i cittadini di Imperia all’indomani dell’annuncio del sindaco Capacci che ha comunicato, in apertura di consiglio comunale, il provvedimento presentato dalla Spa in tribunale.

La questione ruota attorno al fatto che giovedì mattina l’assessore all’Ambiente Pino De Bonis, dopo una delibera di consiglio comunale, che si sa essere l’organo sovrano, presenterà in giunta la bozza di convenzione per la consegna del depuratore, ovvero il manufatto e gli impianti, a Rivieracqua.

Il rischio concreto è quello che la bozza, in giunta, non venga accolta. Anche dal punto di vista amministrativo, suonerebbe a dir poco come una contraddizione, che il Comune entrasse in una società di cui una sua controllata ha chiesto il fallimento. De Bonis però non nasconde l’importanza politica della questione e ricorda che l’adesione a Rivieracqua, insieme a porto e rifiuti era fra gli argomenti alla base della fiducia al sindaco. Ma Capacci sottolinea che “un’azienda come Amat giustamente pretende di essere pagata da Rivieracqua per poter mantenersi in vita. Un domani, neppure tanto lontano, potrebbe anche non essere più in grado di pagare gli stipendi. Questa – sottolinea il sindaco – non è un partita politica ma tecnica. La politica deve restare fuori dalla porta”.

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