Tra libri e musica, i prossimi impegni del poliedrico artista sanremese Freddy Colt

Tra libri e musica, i prossimi impegni del poliedrico artista sanremese Freddy Colt

Sanremo. Riviera24 ha intervistato il poliedrico musicista Freddy Colt.

Quali sono le iniziative dello ‘Studiolo’, la tua casa editrice?
“Il 2 di dicembre, sabato, ci sarà la presentazione di una delle ultime uscite che è un libro per la collana ‘La cittadella’; il libro si chiama ‘La Marotte’ ed è dedicato agli scritti di giullari, o detti giullareschi italiani. E’ una raccolta di testi rari in italiano antico che sono stati commentati e raccolti in questo libro. La presentazione sarà nella sala del Palazzo Roverizio, appartneuto, come è noto, ai conti di Roccasterone, e in quell’occasione ci saranno diversi studiosi a presentare la pubblicazione curata da Davide Fassola. I testi saranno anche interpretati da attori e attrici della scena locale. Questa sarà un’occasione per conoscere una realtà oggi fin troppo trascurata”.

Quali sono state le ultime pubblicazioni?
“Uscirà a breve, poco prima, un saggio su Boine e su Campana, un lavoro di critica letteraria.
Poi è uscito un testo su Stevin, poeta sanremasco dell’Ottocento, una critica delle poesie satiriche di questo autore, con un lavoro di critica non indifferente curato da Fabio Barricalla”.


Quali sono, invece, le fasi del lavoro per l’uscita di un libro?

“Il lavoro editoriale è composto di molte fasi. Prima di tutto la ricerca, che svolge l’autore, le fasi di impaginazione e di correzione, fasi che richiedono attenzione. Poi la fase di stampa e di presentazione del prodotto librario. Non è che tutto finisca con la pubblicazione di un libro, non finisce mai. Nelle sue varie fasi, tuttavia, appassiona chi vuole farsi appassionare, chi ha il gusto per il libro, quello cartaceo. Io sono propenso al cartaceo e perplesso riguardo al digitale. Difendo il libro cartaceo perché ha un suo valore anche manufatto, che poi rimane, in una biblioteca, in uno scaffale. E’ dunque un prodotto destinato alla conservazione, e non come il digitale che sarà soggetto, forse, ad una distruzione più facile. Abbiamo libri di secoli e secoli fa e i file non sappiamo se li avremo tra qualche decennio, qualche evento telematico potrebbe anche cancellarli”.

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