Imperia. “La società pubblica deve funzionare e occorrono capitali che nessuno ha versato. In passato nessuno ci ha pensato e ora è arrivato il momento di pensarci. E allora mi chiedo oggi quali sono i costi di funzionamento di Rivieracqua. Oggi pagano i Comuni e in futuro saranno gli utenti”, ha sottolineato il sindaco Carlo Capacci nel suo intervento in consiglio provinciale.
Su Amat ha ricordato che “Amat esiste e che è una società che va pagata. Se l’istanza di fallimento era stupida ne pagherà le conseguenza se è logica allora dovrà essere accolta. Una cosa è certa Rivieracqua deve pagare quanto dovuto alla società imperiese ovvero 1,5 milioni di euro“.
E Capacci in consiglio ha anche ricordato come “Rivieracqua sia ancora una società in fase di avviamento. Il Comune di Imperia comunque ha tutto l’interesse ad entrare in Rivieracqua anche per far funzionare il depuratore. Ma non possiamo far finta di niente su quanto questa società e sui conti che deve saldare”. E il sindaco Capacci ha proposto un emendamento chiedendo i costi che derivano dal pagamento dei 24 milioni di euro; assunzione da parte dei Comuni soci di ripianare le perdite di Rivieracqua realizzate fino ad oggi. Il Comune non si vuole e non può assumersi le perdite maturate da Rivieracqua. Capacci ha anche proposto un doppio polo direttivo per la gestione della società.Il sindaco propone anche il prepagamento della fornitura dell’acqua. E prima del passaggio delle reti da Amat a Rivieracqua ha proposto anche un leggero aumento delle tariffe dell’acqua. E ha chiesto che i membri del Cda non siano figure politiche.