Economia

Petizione dei balneari contro l’impugnazione del Governo: 1.430 firme in 3 giorni

Petizione dei balneari contro l’impugnazione del Governo: 1.430 firme in 3 giorni

Liguria. Dopo che il consiglio dei ministri ha impugnato le leggi regionali della Liguria che prorogavano le concessioni balneari di trent’anni tra i balneari italiani e liguri è scattata la dura reazione della categoria. Questa volta la lotta non scende in piazza, ma corre sul web, per denunciare la violazione dei propri diritti, con una petizione (http://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT83738) che in soli tre giorni ha raccolto 1.430 firme.

I balneari, già nel 2016 con Stefano Giovannini, primo balneare ad aver inviato la propria petizione in UE, avevano iniziato a prendere dimestichezza con questo strumento, Marco De Luca balneare romagnolo fondò in seguito il “Comitato petizioni balneari italiani”, al quale seguì il Convegno co-organizzato insieme a Donnedamare al SUN Rimini per far inviare più petizioni possibili all’UE.

Questa volta la petizione ha l’appoggio di molti balneari, anche Liguri, dopo la delusione dell’impugnativa delle due leggi a loro tutela. “Non solo quella dove si parlava di Bolkestein e dei 30 anni – afferma Bettina Bolla, presidente di Donnedamare -, ma anche quella che ci definiva tipicità del sistema turistico ligure e giocoforza italiano, negando in 12 minuti quella che è una realtà di fatto, dando dimostrazione che il sistema balneare per l’attuale Governo e per il PD non è considerato una tipicità, ma qualcosa da demolire a favore dei grandi gruppi, che porteranno, una volta arrivati nel nostro paese la standardizzazione dell’offerta”.

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