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“Scudi, genovini e denari”: le “armi” del mercante genovese al Festival della Cultura Creativa 2018

“Scudi, genovini e denari”: le “armi” del mercante genovese al Festival della Cultura Creativa 2018

Genova. In occasione della quinta edizione del Festival della Cultura Creativa, promosso a livello nazionale dall’Associazione Bancaria Italiana dal 16 al 22 aprile 2018, avente come tema “Che capolavoro! Il patrimonio culturale europeo come radice comunitaria di memoria, identità, dialogo, coesione, creatività, futuro”, Banca Carige e Museo Diocesano organizzano un percorso didattico nel cuore di Genova che lega la collezione d’arte e numismatica della banca col patrimonio artistico della Cattedrale di San Lorenzo e i due musei ad essa connessi. Dedicato alle scuole medie ed elementari, il progetto “Scudi, Genovini e Denari.

Le ‘armi’ del mercante genovese” condurrà i ragazzi alla scoperta della storia della moneta genovese, oggetto di scambio mercantile ma anche simbolo e veicolo del prestigio della Repubblica aristocratica e di quei valori politici, economici e religiosi in cui la città si riconosceva. La moneta diviene elemento trasversale per ripercorrere la storia commerciale e mercantile della città (“genuenses sive mercatores”) di cui tappe fondamentali sono state la coniazione della prima moneta (il “denaro”, 1138 con il simbolo della torre), la costituzione della Casa delle Compere e dei banchi di San Giorgio (1407), passando per l’elezione della Madonna Regina di Genova (1637) che compare e fino a giungere alla prima Cassa di Risparmio (1846), di cui Banca Carige è erede.

Oltre a poter osservare da vicino alcune delle monete più importanti conservate nella sede di Banca Carige, verranno approfonditi i simboli raffigurati sulle due facce (la “Torretta” e la Madonna Regina) recandosi in Cattedrale, per poi scoprire il significato di alcune espressioni come “battere moneta” e le diverse modalità con cui si effettuavano scambi, baratti e in generale il commercio nella storia, prendendo spunto da dipinti e suppellettili conservati nel Museo Diocesano. Infine, in collaborazione con l’Associazione Ianua Temporis, ecco l’incontro con un antico cambiavalute, per imparare cosa, nel passato, aveva un valore tale da poter concorrere con il metallo più prezioso.

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