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Carlo Pizzorno, il saluto della Cairese

Carlo Pizzorno, il saluto della Cairese

Caro Pizza,

ci ho messo qualche ora per riuscire a metabolizzare, per realizzare veramente ciò che è accaduto questa mattina. Ho riflettuto, ho pianto ricordando tutti i momenti passati insieme, ma poi ho capito che nemmeno la morte può cancellarli. Anzi, li amplifica e li rende ancora più belli, quasi palpabili al tatto. Con te sono cresciuta, con te ho ritrovato la bellezza e la gioia dei bambini che grazie a te hanno potuto indossare la maglia gialloblù. Tua l’idea e tuoi gli sforzi per creare il nostro settore giovanile. Tua la costanza, l’impegno e la brillantezza nel dar vita a una delle manifestazioni più importanti del calcio giovanile. Lo scrivevi tu qualche anno fa, in una lettera dedicata al tuo caro amico Michele Tomatis: «Voglio ricordare quel tuo: “Senti Gian, perché non fai un Torneo Internazionale?” e così insieme, abbiamo passato tante sere fino a tardi a preparare calendari e spot sportivi».

Il calcio era la tua vita, io lo sono stata per ben trent’anni. Una storia d’amore viva, piena di passione che ci ha regalato immense emozioni. Tu hai fatto tanto per me, per Cairo Montenotte, per tutta la Val Bormida e per tutto il calcio regionale. Tutti, da La Spezia a Ventimiglia, conoscevano il tuo nome, le tue doti e abilità di uomo di calcio esperto e intraprendente. La tua ironia, la battuta sempre pronta e la tua capacità di risolvere i problemi anche quando si palesavano all’ultimo momento. Sempre con grande calma e tranquillità. Tu per me sei stato Amico, Compagno e Padre, coccolando tutti i ragazzi che prima di calcare il campo da calcio passavano nel tuo ufficio e tu seduto alla tua scrivania immaginavi in grande per ognuno di loro. Qualcuno ce l’ha fatta, qualcuno ha fallito e qualcun altro non ci ha provato, ma tutti ti sono sempre stati riconoscenti, come io per sempre lo sarò con te.

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