Cronaca

Inchiesta rifiuti Alassio: Pizzimbone fa scena muta, La Porta risponde al gip

Inchiesta rifiuti Alassio: Pizzimbone fa scena muta, La Porta risponde al gip

Savona. Inchiesta su ambiente e rifiuti ad Alassio: Pier Paolo Pizzimbone ha fatto scena muta, mentre Mario La Porta ha deciso di rispondere alle domande del gip Alessia Ceccardi, che questa mattina aveva fissato l’interrogatorio di garanzia per entrambi.

I due sono finiti in manette martedì pomeriggio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa in concorso di estorsione aggravata (in parte tentata e in parte consumata) perché secondo la tesi della Procura – le indagini sono state coordinate dai pm Chiara Venturi e Massimiliano Bolla e portate avanti dai poliziotti della squadra mobile di Savona e Genova -, Pizzimbone avrebbe fatto pressioni su un rappresentante della società consortile Alassio Ambiente, un’associazione temporanea di imprese siciliane tra EcoSeib, Icos e Ecoin, che gestisce il servizio di igiene urbana per il Comune della città del Muretto.

In particolare l’imprenditore avrebbe fatto capire ai soci dell’Ati di poter “ammorbidire” la posizione della Giunta Melgrati (che nell’ultimo periodo aveva elevato diverse sanzioni, minacciando anche di rescindere il contratto) a fronte del pagamento di una somma di denaro. Soldi, 96 mila euro in totale, che Pizzimbone avrebbe incassato attraverso un contratto di consulenza fittizio a nome di La Porta.

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