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Tari ridotta ad Andora per chi produce o vende alimentari e li dona ai meno abbienti

Tari ridotta ad Andora per chi produce o vende alimentari e li dona ai meno abbienti

Andora. Riduzione della Tari di 50 centesimi per ogni chilo di alimenti che le aziende di Andora donano ai meno abbienti. Lo ha deciso l’Amministrazione Demichelis con un progetto che vede uniti gli Assessorati al Bilancio e alle Politiche Sociali. Il primo passo è stato la modifica del Regolamento della Tari, con l’introduzione di una nuova agevolazione “antispreco” riservata alle utenze non domestiche.

“Le Attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producano o distribuiscano beni alimentari, possono ottenere una riduzione di 50 centesimi per ogni chilo di alimento donato alle persone in difficoltà economica – spiega l’Assessore al Bilancio Fabio Nicolini che è riuscito a fare quadrare i conti per poter introdurre la modifica regolamentare e un’agevolazione senza alcun aumento della tassazione locale –. Una misura di buon senso che combatte gli sprechi e aiuta quanti aderiranno al progetto promosso dall’Assessore Patrizia Lanfredi che guida le Politiche Sociali. In questi 4 anni non abbiamo mai aumentato la tassazione locale e realizzato più di una riduzione. Crediamo che le tasse possano essere anche occasione di coesione sociale e vicinanza a quanti stanno attraversando un momento di difficoltà. Normare il passaggio e introdurre anche un incentivo ci è sembrato il modo giusto per mettere a sistema ciò che le aziende possono fare solo saltuariamente”.

Potrà ottenere un riduzione anche l’azienda che donerà cibo per l’alimentazione degli animali qualora non sia possibile destinarlo alle persone. La misura massima della riduzione sulla bolletta non può superare il 20% della Tari parte variabile dovuta. La quantità di beni e prodotti ritirati dalla vendita ed oggetto di donazione deve essere documentata prioritariamente sulla base della comunicazioni del donante e del donatario. Con la modifica del Regolamento, ora la palla passa all’Assessorato alle Politiche Sociali che realizzerà un progetto che stabilisca le modalità di dono e identificherà i destinatari.

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