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Archimania, o di come l’interior designer diventa poesia

Archimania, o di come l’interior designer diventa poesia

Sanremo. «L’architettura è un mestiere da uomini ma ho sempre fatto finta di nulla». Così la maestra dell’architettura italiana Gae Aulenti. Un personaggio riservato, ironico e sensibile che con la sua personalità si è imposta in un ambiente fino a quel momento governato da soli uomini. Una donna di genio, piena di creatività, energia e poesia. Doti che contraddistinguono anche le “ragazze” di Archimania: Monica, Laura e Ida, tre interior designer che quest’anno compiranno i 32 anni di attività.

Incontrarle è un po’ come essere travolti da un vortice di idee. Pensieri frizzanti, colorati ma sempre rigorosi e ben strutturati. Quegli stessi pensieri che dal 1987 hanno permesso a questo trio di tracciare un percorso lungo, ricco di soddisfazioni e soprattutto amicizia. Perché sì, è stata l’amicizia, la complementarietà degli opposti l’elemento che ha fatto la differenza, ciò che ha trasformato i sogni di tre giovani studentesse di architettura in una realtà di successo.

Come racconta Laura, «Fin dagli anni dell’università, che io e Ida abbiamo vissuto insieme, avevamo il sogno di portare nella nostra città, Sanremo, un progetto di architettura di interni. Abbiamo poi incontrato Monica che lo ha subito condiviso. Eravamo giovanissime, delle sognatrici e ci siamo lanciate, pur con il timore che le nostre ambizioni non si sarebbero mai realizzate. Tanto è vero che Ida, con lo spirito da contabile che la contraddistingue ancora oggi, disse: “Ragazze, facciamo questa cosa ma se in 30 giorni nessuno entra da quella porta, chiudiamo il negozio”. Fortunatamente non è andata così e dopo più di 30 anni siamo ancora qui a divertirci!».

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