Vado Ligure. La vertenza della Bombardier potrebbe vivere giornate decisive: dopo il rinvio dell’incontro al Mise che era stato calendarizzato lo scorso 22 gennaio, non è ancora pervenuta alcuna comunicazione ufficiale su un nuovo vertice in sede ministeriale sul futuro dello stabilimento di Vado Ligure.
C’è una situazione di stand by legata a diversi fattori che interessano il contesto internazionale: tra i più significativi sicuramente il cambio ai vertici della multinazionale, con il francese Laurent Troger sostituito come presidente della Bombardier Transportation da Danny Di Perna, italo-canadese. Per Vado Ligure bisognerà vedere quale impatto e conseguenze ci potranno essere e se lo stabilimento vadese resterà tra i centri di produzione, confermando o meno da parte del gruppo la sua strategicità rispetto al mercato italiano.
Altro fronte tutto aperto e che potrebbe avere ripercussioni sullo stesso stabilimento di Vado Ligure è rappresentato dal piano industriale di Ferrovie dello Stato, che tarda ad arrivare per la partita economico-finanziaria in corso con Alitalia e da cui dipendono gli investimenti per l’alta velocità e quindi possibili commesse immediate per Vado Ligure (14 nuovi treni con carichi di lavoro tra i 2 e 7 anni). Ferrovie è ancora in attesa di capire su un suo possibile ingresso nella compagnia aerea di bandiera.