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All’istituto Fermi di Ventimiglia il ricordo di Maria Claudia Loi: “Mia sorella Emanuela morta per la democrazia e la libertà”

All’istituto Fermi di Ventimiglia il ricordo di Maria Claudia Loi: “Mia sorella Emanuela morta per la democrazia e la libertà”

Ventimiglia. “Questi per me sono momenti di grande emotività perché mi riportano indietro nel momento in cui si è consumata la mia tragedia e della mia famiglia“. Con queste parole è iniziato l’intervento, presso l’istituto Polo-Fermi Montale, di Maria Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, agente di scorta del giudice Paolo Borsellino, deceduta nella strage di via D’Amelio del 1992.

Il dolore è sempre presente e non passa mai – racconta Maria Claudia agli alunni presenti – , ma bisogna avere coraggio di trasformarlo in qualcosa di buono e io l’ho trasformato in una missione educativa, portando nelle scuole la mia testimonianza. Emanuela era una ragazza gentile, gioiosa, bella, dolce, ottimista, coraggiosa, amava molto i bambini e il suo sogno era fare la maestra, non la poliziottaEra più di una sorella per me, eravamo sempre insieme e io la ammiravo molto perché era più brava di me negli studi e nei rapporti personali.

Al concorso in polizia non voleva partecipare, ma io la convinsi a venire con me – prosegue – e, mentre io non riuscii a passare, lei ottenne un buon punteggio e venne subito selezionata. Fece 6 mesi di corso a Triste e poi venne mandata a Palermo. Emanuela voleva fare carriera e io so che ci sarebbe riuscita, era molto amata dai suoi colleghi che la apprezzavano per la sua gioia tanto che la soprannominarono “raggio di sole”. Inizialmente le furono affidati incarichi non a rischio, ma dopo la strage in cui perse la vita Giovanni Falcone la introdussero nella scorta di Borsellino e lei decise di non sottrarsi a questo compito. La settimana prima della sua morte era con me e la nostra famiglia in Sardegna, aveva la febbre, non stava bene e provammo a convincerla a non partire, ma il suo attaccamento al lavoro la fece tornare a Palermo. La sua scomparsa è stato un dolore enorme per i miei genitori che sono morti nel dispiacere”.

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