Cronaca

Processo Bonello, in aula parla il titolare dell’armeria Tessitore: “Quella pistola doveva caderle dalla mano”

Processo Bonello, in aula parla il titolare dell’armeria Tessitore: “Quella pistola doveva caderle dalla mano”

Savona. Nuova udienza questa mattina del processo relativo al “caso” Bonello che vede a giudizio Alberto Bonvincini, ex comandante della polizia postale di Savona, per omicidio colposo, circonvenzione d’incapace, truffa e falso, insieme a Mauro Acquarone, ex marito della vittima e medico, accusato anche lui di omicidio colposo.

Tra i testimoni della difesa è stato ascoltato Dario Tessitore, titolare dell’omonima armeria di Savona, che ha gettato nuovamente delle ombre sulla ricostruzione degli inquirenti secondo cui non ci sono invece dubbi sul fatto che Luisa Bonello – trovata senza vita il 19 settembre del 2014 nella sua casa al civico 17 di via Genova a Savona – si sia suicidata sprandosi in bocca con la sua pistola.

“Io ho venduto la pistola semiautomatica Cz 75 Shadow Sport Calibri 9×21 alla dottoressa Luisa Bonello. E’ un’arma per il tiro a segno, specifica per chi vuole fare questa attività sportiva” ha spiegato esordito Tessitore che ha precisato di aver venduto anche le cartucce alla donna. Sempre riferendosi alle caratteristiche della Cz, il testimone ha aggiunto: “Fa un rumore assordante il colpo sparato con quella pistola e le cartucce che aveva in casa Luisa Bonello”.

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