Varazze. Un “fenomeno”, una persona “immorale e scorretta”, responsabile di “una scorrettezza istituzionale che denota la bassezza del personaggio”. Bersaglio di tutti questi “complimenti” è il sindaco uscente di Varazze, Alessandro Bozzano: e il mittente è niente di meno che un collega, il primo cittadino di Alassio Marco Melgrati.
Tutto nasce dalla vicenda, raccontata da IVG.it, della lettera con cui Bozzano aveva annunciato a Sat l’intenzione di esercitare il diritto di prelazione per acquistare le quote dell’azienda che il Comune di Vado Ligure stava vendendo a quello di Alassio. Bozzano ha poi fatto marcia indietro, rinunciando a quel diritto: “Dopo un vertice con Melgrati e il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano – ha spiegato a IVG – ho avuto rassicurazioni sul piano industriale sull’assenza di ripercussioni per Varazze”. Un “balletto” che ha fatto infuriare le minoranze varazzine a causa dei tempi (a 9 giorni dal voto) e dei modi (per approfondire leggi l’articolo di IVG del 22 maggio, clicca qui).
I bene informati, però, parlavano anche di contrasti con lo stesso Melgrati e di un confronto “infuocato”, a dispetto dei toni concilianti con cui il Comune di Alassio annunciava l’esito dell’incontro (il comunicato stampa parlava di una riunione “su toni amichevoli e collaborativi”). Indiscrezioni che ieri sera è stato lo stesso Melgrati a confermare, e nel modo più inatteso e duro possibile: durante l’incontro al Kursaal Margherita che ha chiuso la campagna elettorale di Enrico Caprioglio, si è lanciato in una lunga requisitoria nel corso della quale ha letteralmente “massacrato” il sindaco di Varazze.