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Imperia tra le province d’Italia con più under 30 che non studiano e non lavorano

Imperia tra le province d’Italia con più under 30 che non studiano e non lavorano

Imperia. Non studiano e non lavorano. Hanno tra i 15 e i 29 anni e per tutti sono gli arresi, quelli che hanno abbandonato la scuola ma che hanno anche rinunciato a cercare un’occupazione. Sono i neet e in provincia di Imperia sono preoccupantemente in crescita. In quattordici anni i «not in employment, education or training» – come li definisce la Comunità europea – sono aumentati di quasi dieci punti percentuali, passando dal 20,6% del 2004 al 28,9% del 2018.

Lo rileva l’Istat nell’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori, il quale ci fornisce la fotografia di una provincia stanca, dove i giovani non riescono, non vogliono decollare. L’aumento dei ragazzi e delle ragazze inattivi, che non figurano né nei registri di classe né, tantomeno, in quelli degli uffici di collocamento, segue di pari passo quello del tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile, per il quale, sempre stando a quanto riporta l’Istituto nazionale di statistica, dal 2004 a oggi c’è stato un balzo dal 30,8% al 39,8%.

Una crescita così marcata nell’ultimo anno non si trova in nessun’altra parte d’Italia, dove anzi la tendenza è di una leggera diminuzione dei Neet, con una media nazionale del 24,4% (nel 2004 erano il 19,6%). Lo stesso vale per le altre province liguri: quindici anni fa a La Spezia i giovani che non studiavano e non lavorano erano il 7,3%, nel 2018 sono arrivati al 16,9%. Di 5,9 punti percentuali è stato invece l’aumento a Genova (12,5% nel 2004 e 18,4% nel 2008); addirittura di 3,7 a Savona (17,3% nel 2004 e 21,0% nel 2008).

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