“Game of Walls” arriva a Sanremo, Max Papeschi a R24: «Vesto i panni di ambasciatore culturale della Corea del Nord»

“Game of Walls” arriva a Sanremo, Max Papeschi a R24: «Vesto i panni di ambasciatore culturale della Corea del Nord»

Sanremo. «Vesto i panni di ambasciatore della propaganda della Corea del nord. Nella Città dei Fiori porto “Game of Walls“, che è la continuazione di un progetto che stiamo portando in giro da tre anni e mezzo: “Welcome to North Kore”» – dichiara ai microfoni di R24 Max Papeschi.

L’artista, in occasione del Festival Internazionale UnoJazz&Blues, porta al Forte Santa Tecla la mostra personale “Game of Walls”: «E’ un progetto multimediale, composto da installazioni, video, performance e fotografia. Vi sono due personaggi straordinari: Kim Jong-un e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump» – anticipa. L’aspetto ludico, sottolineato dal titolo, permane e pervade tutta la mostra, che vede i due leader politici confrontarsi su diversi scenari, in un testa a testa grottesco, in una battaglia di egocentrismi, che si riflette sulle immagini propagandistiche così come sui giochi da tavolo: un monopoli grigio in versione Corea del Nord, un “Gioco dell’oca” dorato di Trump o un “Indovina Chi” (qui in versione Indovina Kim) in cui solo il dittatore può vincere.

L’incontro/scontro dei due vecchi nemici dipana le trame surreali della politica attuale, mostrando al visitatore la finzione della commedia che ha come comune denominatore tra Trump e Kim un elemento che non è pensato per accomunare, ma, bensì, per separare: il muro. Il primo cerca di creare un muro che tenga fuori dai confini del suo potere quelli che per lui e i suoi elettori sono “gli Estranei” (riferimento alla celebre serie tv citata nel titolo: Game of Thrones), ovvero i messicani, che però, a differenza degli zombie di ghiaccio, non cercano di varcare il muro/barriera per portare morte e distruzione, bensì nel disperato tentativo di trovare una nuova vita degna di essere vissuta.

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