Economia

Biodigestore nelle ex aree Acna di Cengio, il parere dell’Associazione Rinascita Valle Bormida

Biodigestore nelle ex aree Acna di Cengio, il parere dell’Associazione Rinascita Valle Bormida

Nel volgere di poche ore, tra venerdì pomeriggio e domenica sera, agli abitanti dell’intera Valle Bormida sono state riproposte antiche visioni di Futuro.

A Cengio, in una Sala comunale folta di Amministratori Locali e di cittadini sia Liguri che Piemontesi, accaldati, il sindaco Dotta e Syndial (l’erede di ACNA) hanno provato a presentare un progetto di riutilizzo di parte delle aree del Sito di Interesse Nazionale (SIC) dove si è svolta per più di cento anni una delle tragedie ambientali e umane più gravi d’Europa in tempo di pace. L’immensa discarica era lì, a due passi, con l’odore del fenolo ancora presente, malgrado i vent’anni di tentativi di bonifica e i quasi 400 milioni di euro spesi. Già, perché prima di parlare di fine della ‘bonifica’, bisognerebbe risolvere i tanti problemi che rimangono insoluti.

Si tratta di un impianto, quello proposto, per il trattamento dei rifiuti organici (FORSU) e per il relativo ‘ricavo’ di oli combustibili da “almeno 1500 Tonnellate/Anno di ‘materia prima’: centinaia di mezzi pesanti su e giù dalle strade già sottodimensionate della valle e in mezzo ai centri abitati. A prescindere dall’impatto ambientale di questo tipo di impianti, che seguiremo comunque anche tecnicamente nel suo eventuale sviluppo, altra ‘rumenta’ caratterizzerebbe la Valle Bormida come il ‘Polo dei rifiuti’ e ne pregiudicherebbe ogni possibile rilancio qualitativo, facendo seguito alla vocazione già intrapresa a Cairo Montenotte sulle aree ex Agrimont, mai bonificate, e di Ferrania: TUTTE – o quasi – le nuove attività sono state realizzate attorno ai rifiuti. Altro che ‘brend’ Valbormida, come è stato definito proprio in quel consesso, il progetto di rilanciare la Valle ligure come area delle qualità e di un nuovo modello turistico!

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