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Sanremo, merce contraffatta su banchi regolari: sequestri e denunce

Sanremo, merce contraffatta su banchi regolari: sequestri e denunce

Sanremo. Nelle ultime settimane erano giunte al commissariato P.S. e al comando della polizia locale di Sanremo numerose segnalazioni anonime ma molto circostanziate relative ad una possibile attività illecita di vendita di merce riportante marchi contraffatti all’interno del mercato di piazza Eroi.

La vendita sarebbe stata opera di un commerciante, titolare di un banco di vendita presso il mercato ambulante bisettimanale che, già in passato, si era reso responsabile di analoghe attività illecite. Sono stati organizzati specifici servizi di osservazione che hanno consentito di delineare un chiaro modus operandi da parte del commerciante e di sua moglie. La donna prendeva contatti con i clienti davanti al banco di vendita che detiene regolarmente, facendo visionare sul proprio telefono cellulare la
merce contraffatta. Successivamente il marito, dopo aver parlato con la moglie, si allontanava per ritornare, poco dopo con in mano un sacchetto contenente di volta in volta le borse riportanti marchio contraffatto, da mostrare agli acquirenti.

Nella mattinata di sabato, pertanto, è stato predisposto un servizio mirato che ha impegnato personale sia della Polizia di Stato che della Polizia Locale di Sanremo. Da una prima fase di osservazione si notava un’acquirente, una signora italiana di mezz’età,
approcciarsi al banco del commerciante ambulante. Come prevedibile, la moglie mostrava la merce alla cliente tramite il telefono cellulare, dopo poco il commerciante, chiamato dalla moglie, si avvicinava alle due e dopo uno scambio verbale si allontanava dal banco verso l’area nord del mercato, area da dove dopo poco tornava con un sacchetto di plastica di colore blu contenente presumibilmente del materiale da vendere. Tornato al banco il sacchetto veniva consegnato alla donna la quale ne estraeva una borsa di colore bianco con marchio e scritta “Chanel”, che mostrava all’acquirente. Gli operatori di polizia a quel punto sono intervenuti. L’acquirente dichiarava ai poliziotti di essersi recata presso il banco poiché era noto che era possibile acquistare “questo tipo di merce” e di non aver finalizzato l’acquisto anche per l’intervento dei poliziotti. La somma richiesta per la borsa era di 250 euro.

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