Cronaca

Accusato di aver adescato ragazzini di 14 anni per compiere atti di libidine in luoghi appartati: condannato a 2 anni e mezzo

Accusato di aver adescato ragazzini di 14 anni per compiere atti di libidine in luoghi appartati: condannato a 2 anni e mezzo

Savona. E’ stato condannato a due anni e 6 mesi di reclusione A.B., il 39enne savonese che a maggio dello scorso anno era finito in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare con la grave accusa di aver commesso atti di libidine con ragazzini minorenni. Un presunto caso di pedofilia che questa mattina è arrivato a sentenza. La scorsa settimana, in occasione dell’udienza preliminare, il pm Elisa Milocco aveva chiesto una condanna a quattro anni e 8 mesi di reclusione per l’uomo.

I fatti contestati risalgono ai primi mesi del 2018 quando, secondo la ricostruzione della Procura (l’indagine era stata affidata alla squadra mobile di Savona), il trentenne aveva adescato una serie di ragazzini quattordicenni con i quali poi si andava ad appartare in zone isolate e collinari di Savona (in un caso li avrebbe portati anche a Sciarborasca, sopra Cogoleto). In quelle situazioni si sarebbero consumati gli atti di libidine (baci, autoerotismo, ma anche la visione di filmati pornografici) alcuni dei quali sarebbero anche stati fotografati.

Proprio alla luce delle immagini, oltre che delle testimonianze dei ragazzini e altri riscontri investigativi (c’era stata un’attività di monitoraggio da parte dei poliziotti) il pm aveva richiesto la misura cautelare emessa dal gip Fiorenza Giorgi nei confronti di A.B. al quale, nel frattempo, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Insieme a lui, con l’accusa di aver partecipato ad alcuni degli incontri coi minorenni (quelli a Sciarborasca), era finito in manette un altro uomo che però sarà giudicato a Genova per competenza territoriale.

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