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Senza parole tra Le Nuvole di Faber

Senza parole tra Le Nuvole di Faber

Albenga, 3 agosto 1991: allo Stadio Annibale Riva cominciava il tour estivo LE NUVOLE di Fabrizio De André, che ha contato 32 date.
La tournée completa, sommando anche le tappe invernali, fu di 49 concerti, di cui uno in favore della Lega contro i tumori, uno per la Stampa Anarchica e uno per l’Eritrea.
Indimentibile per gli albenganesi che ebbero la possibilità di ascoltarlo dal vivo in città.
Tu c’eri?
Molti dei Fieui di Caruggi c’erano e proprio per questo motivo, per l’edizione 2019 di Ottobre De André, che celebra il ventennale della morte dell’artista e il trentesimo compleanno dei monelli dei vicoli albenganesi, hanno voluto riportare su un palco di Albenga alcuni dei musicisti che hanno accompagnato il cantautore nei suoi concerti.
Sabato 19 ottobre infatti Mario Arcari, Ellade Bandini e Giorgio Cordini si sono esibiti nell’ex Chiesa San Lorenzo ad Albenga, portando musica, aneddoti e quell’atmosfera poetica che solo i grandi sanno creare.

Tre musicisti di grande tecnica e lunga esperienza che si ritrovano a suonare insieme in un momento di straordinaria emozione.
Arcari, Bandini e Cordini hanno collaborato con i massimi esponenti della musica italiana: da Conte a Fossati, da Guccini a De Andrè.
Proprio con quest’ultimo, il nostro poeta genovese, hanno condiviso tanti anni di viaggi, concerti e momenti di vita.
I tre musicisti hanno accompagnato De André durante l’indimenticabile tour LE NUVOLE e due di loro, Ellade Bandini e Giorgio Cordini, erano con lui sul palco dello Stadio Riva ad Albenga quel mitico 3 agosto.
Ieri, un pomeriggio di musica di altissimo livello con qualche pausa per aneddoti simpatici, vissuti tra l’altro proprio ad Albenga.
Ma in primo piano in assoluto c’è stata la musica, in alcun pezzi spogliata dalle parole. Infatti, senza rendercene conto, quando ascoltiamo una canzone, seguiamo le parole per capirne il senso e le memorizziamo, ma difficilmente seguiamo con attenzione la musica.
Ascoltare alcuni pezzi in versione strumentale è stata una grande emozione. Più rilassante sicuramente, per me.
Siamo soliti attribuire a De André il talento del poeta per come ci ha raccontato il mondo, ma sicuramente la sua maestria andava oltre ai pensieri e alle parole. Anche la sua musica parlava di poesia.

Mario Arcari, clarino, oboe e fiati etnici, Ellade Bandini, batteria, Giorgio Cordini, chitarra, bouzouki e voce: ci hanno incantato in due ore di concerto che sono volate, suonando, cantando e uscendo dai confini del mondo De Andrè. Hanno infatti eseguito pezzi di altri artisti molto apprezzati da Faber.
Mario Arcari è un formidabile polistrumentista che ha collaborato con Moni Ovadia, Mauro Pagani e Ivano Fossati, oltreché con De André, con il quale iniziò a suonare nel 1984 a Lainate, ricordandone una grande meticolosità e attenzione per i particolari.
Ellade Bandini, batterista, si dice che sia nato direttamente con le bacchette e le spazzole in mano, per la sua immensa bravura.
Ha collaborato con un grandissimo numero di artisti italiani sia in tour che in sala d’incisione.
Come cominciò la collaborazione con Faber? Suonava con Guccini e aveva un’estate di pausa in cui riposarsi. Lo raccontò a Mauro Pagani, incontrato per caso a Peschiera Borromeo, che gli chiese subito di iniziare il tour con De André. Restò con lui fino all’ultimo concerto, al Brancaccio.
Giorgio Cordini, chitarrista autodidatta, ha diviso il palco e collaborato anch’egli con grandi artisti italiani.
Recentemente ha pubblicato il libro “I miei otto anni con Fabrizio De André”, dove ha raccolto i ricordi degli anni passati a suonare con lui.
“Era l’11 gennaio 1999 e seppi da un telegiornale che Fabrizio De Andrè era morto. Per molto tempo non ho voluto sentir parlare di tributi e di omaggi: quando mi chiamavano per incontri e concerti, declinavo gentilmente. Ma c’era in me un vuoto difficile da colmare e solo più tardi ho capito che avrei potuto riempirlo suonando di nuovo la sua musica …” (Giorgio Cordini).

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