Alassio. Dietro la produzione legale di cannabis light “nascondevano” quella di marijuana con principio attivo superiore al consentito, destinata allo spaccio. E’ la conclusione a cui sono giunti i carabinieri di Alassio, che hanno denunciato a piede libero i gestori di un’azienda agricola operante tra Villanova d’Albenga e Cisano Sul Neva.
Nel corso dell’operazione “Green Country”, iniziata a novembre 2019, i militari del Nor di Alassio (coordinati dal maggiore Massimo Ferrari) hanno effettuato dei controlli nelle aziende della piana ingauna operative nel settore della coltivazione e produzione della cosiddetta “cannabis light”. Ed è proprio nel corso di uno di questi controlli che hanno scoperto, in una di queste aziende, un grosso quantitativo di piante trattate con un Thc (ossia il principio attivo) doppio, e in qualche caso addirittura triplo, rispetto al valore massimo consentito dalla normativa.
Ben 34 kg in totale il quantitativo di cannabis sequestrato dagli uomini dell’Arma: secondo i loro calcoli sarebbe stato possibile produrre in totale 11 mila dosi, per un valore di vendita di circa 150 mila euro. Nel corso delle indagini è anche emerso, grazie ad alcuni accertamenti catastali, che l’azienda aveva aumentato rispetto allo scorso anno l’estensione dell’area destinata alla coltivazione di cannabis.