Cronaca

A proposito di coronavirus

A proposito di coronavirus

Nel delirio generale di questi giorni, nessuno si preoccupa più’ di ciò’ che accade in Cina. E invece dovremmo prestare attenzione. Pertanto, ho chiesto un parere ad una amica, la professoressa Annamaria Colacci, docente presso i Dipartimenti di Farmacia, Biotecnoligie, Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. Dal nostro colloquio è emerso che il numero di nuovi casi si e’ stabilizzato. Quindi significa che il contagio sta rallentando. Per questo motivo l’OMS ha oggi ribadito che non siamo di fronte a una pandemia.

L’OMS dice che nell’80% dei casi il virus provoca una influenza lieve, nel 18% evolve in una polmonite e nel 2% dei casi e’ mortale. L’OMS precisa anche che quel 2% e’ una stima conservativa (significa che e’ più’ alta del reale), perchè comprende anche i morti per patologie pregresse e positive al virus. I dati che si delineano nella nostra Nazione sono persino migliori.

Al momento non ci sono altri focolai rispetto a quelli individuati. Tutti i casi sono ricondotti a questi due focolai, e in particolare a quello di Codogno. Si, e’ inutile nascondersi dietro giustificazioni: c’è stato un errore nella misdiagnosi del paziente 1. sarebbe meglio riconoscerlo, invece di lanciarsi in disquisizioni di lana caprina. In fondo, da quell’errore abbiamo fatto emergere anche casi che non avremmo diagnosticato. Che questo, comunque, ci serva di lezione sulla corsa al risparmio in ambito sanitario e sull’eccessiva “regionalizzazione” dei protocolli.

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