Cronaca

Wall of Dolls, attivo da oggi il numero amico per il sostegno alle donne vittime di violenza

Wall of Dolls, attivo da oggi il numero amico per il sostegno alle donne vittime di violenza

Genova. A pochi giorni dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’associazione lancia un numero telefonico e un indirizzo mail dove si accolgono le richieste di aiuto e si suggerisce il percorso più adatto per superare la problematica

Genova. Nasce oggi, lunedì 30 novembre 2020, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, lo Sportello anonimo di accoglienza di Wall of Dolls, un numero telefonico al servizio di tutte le donne che subiscono violenza di ogni genere e vivono relazioni di coppia disfunzionali. L’iniziativa è nata dall’associazione Wall of Dolls, progetto nazionale di sensibilizzazione sul tema della lotta alla violenza sulle donne portato avanti dalla cantautrice e showgirl Jo Squillo, ed è sviluppato in collaborazione con il Municipio Medio Levante e in particolare con l’assessore Anna Palmieri, Edusex, Associazione Gaia, Centro Antiviolenza Mascherona e Centro per Non Subire Violenza Udi.

Il numero da chiamare, attivo da oggi 7 giorni su 7 dalle 16.00 alle 20.00, è il 375 6700767. Per chi preferisce mandare una mail, l’indirizzo dedicato è sportelloaccoglienzawallofdolls@yahoo.com. «Oggi, le donne che vivono in una situazione di soggezione verbale, economica, psicologica e fisica sono un numero sempre crescente, a causa del perdurare di un’impostazione culturale, ancora profondamente radicata anche nei soggetti che la subiscono, che legittima lo sbilanciamento della relazione interpersonale a danno della donna – spiega Barbara Bavastro, coordinatrice di Wall of Dolls Liguria – Queste situazioni, se non fermate sul nascere, si tramutano in fenomeni di vera e propria violenza, che nel nostro Paese rappresenta un’indubbia emergenza sociale, fenomeno che coinvolge soggetti di sesso femminile di qualsiasi fascia di età, classe sociale, istruzione, etnia, cultura. Nella quasi totalità dei casi, i soprusi, purtroppo, non vengono denunciati. I dati dimostrano quanto sia un fenomeno sottostimato, che non desta una particolare risonanza sociale, perlomeno sino a quando non si tramuta in un episodio di vera e propria violenza. Ed è ormai troppo tardi».

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