Cronaca

Coronavirus, due case di riposo a Genova aprono le prime “stanze degli abbracci”

Coronavirus, due case di riposo a Genova aprono le prime “stanze degli abbracci”

Genova. La direttrice della casa di riposo Domenico Sartor, a Castelfranco Veneto, in quella regione che su molti fronti della lotta al coronavirus è stata da subito all’avanguardia, ha raccontato che non è stato affatto semplice realizzare all’interno della sua rsa un luogo dove le persone potessero tornare ad abbracciarsi, una “stanza degli abbracci” appunto.

Protocolli di sicurezza, burocrazia all’italiana, richieste e permessi, rischi presi per arrivare a quella sperimentazione che, da ieri, non è solo accettata dal ministero della Salute ma è anche promossa, caldeggiata. Così si legge in una circolare diramata dal governo alle agenzie per la salute, alle regioni e quindi alle società che gestiscono case di riposo o residenze protette.

Genova, e la Liguria, non si sono fatte trovare impreparate: nel capoluogo ligure sono già due le strutture pronte a partire, la Villa Marta di Betania al Righi e il Don Guanella ad Albaro, e un’altra è già attiva a Mele, villa Costalta, nell’immediato entroterra del ponente.

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