Cronaca

Forze di polizia e Covid, Uil Liguria: “Alisa non ha ancora predisposto un percorso. Serve una consulta regionale”

Forze di polizia e Covid, Uil Liguria: “Alisa non ha ancora predisposto un percorso. Serve una consulta regionale”

Genova. Che fine ha fatto lo studio che era stato predisposto nella delibera regionale del 5 giugno 2020 con cui Alisa si impegnava a garantire e a valutare i percorsi e i fabbisogni dello stato di esposizione e contenimento del Covid 19 relativamente al personale delle forze di polizia (di Stato, locale e vigili del fuoco) impegnato nei servizi di pubblica utilità nel corso dell’epidemia?

Il coordinamento sulla sicurezza attiva della Uil, alla quale partecipano, oltre alla confederazione, anche i responsabili sindacali della polizia locale Uil Fpl, polizia di stato Siap, polizia penitenziaria Uilpa, vigili del fuoco Uilpa e vigilanza privata Uiltucs, rileva – ormai da diverso tempo – l’assenza di corsie preferenziali per il controllo e il monitoraggio della pandemia all’interno di tutti i corpi di polizia.

“Eppure il Covid – si legge nella nota sindacale – è un rischio professionale enorme e gli agenti interessati svolgono un servizio essenziale per la popolazione. Purtroppo, esistono zone d’ombra che mettono in allarme sindacato e lavoratori. Ad esempio,  per quanto riguarda la polizia di Stato, ancora non esistono garanzie sul monitoraggio e sul controllo dei positivi. Nonostante la recente recrudescenza del Covid, persiste una pratica pericolosa: dopo i ventun giorni  di quarantena di un agente affetto da Covid, è previsto il rientro nelle unità lavorative anche senza tampone. Il rischio è quello di svuotare per cluster interi reparti di polizia con gravi ripercussioni sia nei confronti della salute degli operatori sia sulla tenuta della sicurezza sul territorio”.

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