Cronaca

Cresce il grido d’allarme dei locali del centro storico: “Aiuti e soluzioni subito o qui sarà il deserto”

Cresce il grido d’allarme dei locali del centro storico: “Aiuti e soluzioni subito o qui sarà il deserto”

Genova. Rete contatto Genova, Kowalski, Tazze Pazze, Jalapeno, Maninvino, Romeo Viganotti, Scurreria Beer and Bagel, Ai Troeggi, Dall’orso, Cucina Valoria, Il Balcone, Mescite, O’ Boteco, Rossocarne, Forchetta curiosa, Groove, Malkovich. Ma anche Paccotglia e la Libreria Falso Demetrio, Negroneria Genovese, Lo Speziale, Rosmarino, Da Giuse, Veracruz, Pintori, Fitz Pub, Taggiou, Les Rouges, Uva, Archivolto Mongiardino, Kamun, U gelato du caroggio, La lepre, Sa Pesta, Jamila, Rooster, Cibus, Masetto. E ancora il ristorante il Fabbro, La meridiana Café, la trattoria dell’Acciughetta, Borotalco, il Salotto, Vezza Boutique e il Gradisca.

Sono alcuni, molti, locali e negozi che – da molti anni o da poco tempo – animano il centro storico genovese. Bar e ristoranti, pub e osterie, ma anche vinerie, gastronomie, negozi di abbigliamento, librerie, sartorie, insomma tutta una rete sociale di persone e di lavoratori che per i genovesi che frequentano i caruggi sono diventati un punto di riferimento quotidiano.

Bene, il rischio concreto è che alcune attività, di questa lunga lista, possano non esistere più quando finirà il momento pandemico, il momento di incertezza tra chiusure e riaperture, quello di crisi economica tra delivery che non bastano certo a far reggere i conti e ristori che, quando arrivano, sono comunque insufficienti. Ed è per questo che hanno deciso di firmare una lettera aperta alle istituzioni locali e nazionali per chiedere soluzioni concrete e, soprattutto, immediate. Qui trovate il testo integrale. Lettera aperta dei commercianti del centro storico.

» leggi tutto su www.genova24.it