Genova. Hermes, il messaggero degli dèi. Così gli antichi Greci chiamavano Mercurio, il più piccolo, veloce ed elusivo dei pianeti, sempre così vicino al Sole tanto che Copernico non lo vide mai con i suoi occhi, e di questo pare che se ne lamentasse sul letto di morte. Ebbene in queste sere, guardando a occidente subito dopo il tramonto del Sole, è possibile osservare lo sfuggente pianeta e provare anche a fotografarlo come ha fatto Marina Costa dell’Osservatorio Astronomico del Righi ieri sera, 25 gennaio alle ore 18h 20m, con camera Sony 7-alpha e obiettivo Sony 50 mm, f/1.8. Esposizione di 2,5 secondi
Mercurio, infatti, si trova nelle migliori condizioni di visibilità serali dell’anno, nella posizione che si chiama “elongazione orientale” e che indica la distanza angolare dal Sole.
Nei prossimi giorni le condizioni di osservabilità peggioreranno gradualmente ma ancora fino alla fine del mese il piccolo pianeta sarà a più di 15° dal Sole il che garantisce un’osservabilità di una ventina di minuti subito dopo il tramonto. Ovviamente il cielo deve essere sgombro da nuvole e da foschia, in particolare a occidente.