I draghi della Val Nervia, miti e leggende ancestrali nei monti del nostro entroterra

I draghi della Val Nervia, miti e leggende ancestrali nei monti del nostro entroterra

riviera24 monte toraggio

Ventimiglia. Scrive Andrea Eremita di Archeonervia: «La toponomastica è la spia di un avvenimento che ha segnato il passato e il toponimo Dragorina ( fonte del drago ) attribuito ad una sorgente che si trova in prossimità della cima del monte Toraggio, è il lontano ricordo della crociata promossa dalla chiesa nel periodo medioevale per terrorizzare e impedire ai contadini e ai pastori di recarsi alla sorgente per pregare per la propria salute, compiere sacrifici, pratiche religiose di purificazione per guarire dalle malattie concepite come influsso malefico la dove preghiere e benedizioni da parte dei preti non avevano portato ad alcun rimedio. Una forma di religiosità ancestrale di origine pagana sopportata da un effetto placebo aspramente condannata dalla chiesa medievale mai sopita tra i pastori e i contadini poco permeabili al monoteismo della nuova religione cristiana,

Drago reclutato dai teologi dalle pagine delle bibbia che in breve tempo diventerà un grande protagonista dell’universo. medioevale rappresentato nei quadri e negli affreschi delle chiese, in contrapposizione alle rappresentazioni angeliche dei santi come una figura terrificante, uscito dalle nebbie del passato come parte integrante di un mito che in oriente viene riconosciuto come figura benefica, portatore di fortuna mentre nelle regole di ingaggio del cristianesimo medioevale, sintetizza l’incarnazione del male come il suo parente il diavolo.

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