Cronaca

Genova dice addio al Puc: ecco cosa cambia con le modifiche alla legge regionale

Genova dice addio al Puc: ecco cosa cambia con le modifiche alla legge regionale

Genova. Una volta si chiamava piano regolatore, poi fu il momento del Puc, il piano urbanistico comunale. Ma da quando entrerà in vigore la modifica alla legge regionale del 1997 in materia di urbanistica, approvata oggi dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Marco Scajola, i documenti diventeranno due: da una parte il piano dei servizi e delle infrastrutture, che avrà una portata sovra-comunale e dovrà essere approvato anche dalla Regione, dall’altra il piano urbanistico locale, di competenza esclusiva dei Comuni.

La novità riguarderà Genova, i capoluoghi di provincia e una serie di comuni che la Regione in una fase successiva individuerà con la qualifica di città, che potranno essere conurbazioni costiere, vallate o poli attrattori dell’entroterra. Per tutti gli altri – salvo la possibilità di aderire comunque al nuovo regime – resterà in vigore l’attuale Puc che richiede l’approvazione comunale e regionale.

“Una riforma storica – la definisce l’assessore Scajola -. Queste modifiche sono state introdotte perché la pianificazione dei servizi e delle infrastrutture pubbliche diventi elemento centrale delle politiche urbanistiche, il fulcro attorno al quale costruire assetti insediativi caratterizzati dall’assenza di consumo di suolo agricolo e naturale, orientati al recupero edilizio e alla rigenerazione urbana oltre alla equilibrata localizzazione dei servizi generali e di prossimità. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini evitando anche il progressivo spopolamento dell’entroterra”.

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