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Varazze, Bozzano alla minoranza: “Già contattato l’Asl e dato disponibilità ad aprire un centro vaccinale”

Varazze, Bozzano alla minoranza: “Già contattato l’Asl e dato disponibilità ad aprire un centro vaccinale”

Varazze. Il consigliere regionale ed ex sindaco di Varazze Alessandro Bozzano interviene sulla polemica relativa al centro vaccini di Varazze che vede coinvolto il vice sindaco Luigi Pierfederici ed il consigliere di minoranza Paola Busso.

“Il mio ruolo di amministratore mi ha insegnato a portare avanti le richieste del territorio sui tavoli di lavoro, senza calpestare i piedi dei partner ma comprendendone invece le eventuali difficoltà per fare fronte comune e riuscire a superarle, per arrivare il prima possibile al risultato auspicato – afferma Bozzano – Così mi sono mosso anche in merito all’apertura di un centro vaccinale per il Levante Savonese, incontrando il direttore generale di Asl 2, Marco Damonte Prioli, per portare avanti l’istanza del comprensorio del Levante per l’apertura di un punto vaccini nella città di Varazze che risponda alle richieste di tutto il territorio del Levante. Tranquillizzo perciò la minoranza varazzina, in particolare la consigliera Paola Busso. E mi preme rassicurarla anche in merito all’attuale rappresentanza politica di Varazze, a suo dire mancante, motivo per cui secondo la consigliera la città sarebbe rimasta senza un punto vaccinale. Varazze, infatti, non solo può contare su una amministrazione capace e dinamica, ma conta tra i suoi cittadini anche un consigliere regionale, il sottoscritto, come sempre presente sul territorio e attento alle sue necessità”.

“Sarebbe bene che la minoranza, prima di parlare diffondendo informazioni fuorvianti e non aderenti alla realtà, si informasse. E sono certo che il nostro sindaco Luigi Piefederici si riferisse proprio a questo quando, come riportato dalla consigliera, avrebbe detto al gruppo della minoranza ‘avreste dovuto bussare alla mia porta’, intendendo cioè che avreste potuto chiedere direttamente a lui informazioni puntuali, con pacifici colloqui informali che hanno il merito di arrivare più velocemente al punto rispetto a interpellanze protocollate che richiedono un iter di risposta formale. Ma certo è che un pacifico colloquio, per quanto sia utile ad ottenere risposte precise e veloci, non risponde alla voglia di fare polemica dimostrata della minoranza, che ha girato alla stampa l’interpellanza sul tema immediatamente dopo la presentazione, ben prima di ottenere le risposte richieste, con l’unico risultato di diffondere malcontento e suscitare dubbi su un tema delicato come quello rappresentato dalla campagna vaccinale anti Covid 19”.

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