Cronaca

A Genova gli uomini scendono in piazza: “La violenza sulle donne riguarda anche noi”

A Genova gli uomini scendono in piazza: “La violenza sulle donne riguarda anche noi”

Genova. Mascherine rosse, sciarpe rosse, striscioni e cartelli. In piazza De Ferrari stavolta sono gli uomini a manifestare, anche loro coi  simboli e i colori tipici di movimenti che tipicamente sono rappresentati da sole donne. Circa un centinaio di persone si sono radunate questa sera nel cuore della città per sostenere un messaggio chiaro dopo l’assassinio di Clara Ceccarelli lo scorso 19 febbraio: la violenza di genere è un problema che riguarda tutta la società, anche la parte maschile.

A chiamare i genovesi a raccolta, imitando iniziative simili in altre città italiane, è stato Paolo Fasce, preside dell’istituto nautico San Giorgio: “È una questione che ci riguarda tutti. L’elemento che ha scatenato la voglia di attivarmi è stata la manifestazione di donne che abbiamo visto la settimana scorsa. L’universo femminile si è attivato rapidamente dopo la morte di Clara Ceccarelli e ha fatto benissimo, ma mi sembrava giusto mettere in evidenza che anche noi uomini siamo d’accordo con loro. Siamo con i maschi adulti e responsabili”.

Real men are feminists“, i veri uomini sono femministi, recita il cartello esposto orgogliosamente da Edoardo Bologna, 19 anni, studente di storia dell’Università di Genova: “La violenza sulle donne è un problema che riguarda tutti – spiega – anche il nostro sesso è chiamato in causa: sono i violentatori, gli omicidi, gli assassini. Noi siamo a favore della parola e del dialogo, la violenza che colpisce le donne non è un raptus d’ira ma una scelta, e noi questa scelta non la vogliamo fare. Essere femministi vuol dire avere a cuore tutta la società, il significato della famiglia, la tutela dei nostri cari, delle nostre madre, sorelle e figlie. Sono qui non solo per una mia futura figlia ma anche per le figlie di tutti gli altri”.

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