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Il mare, porta sull’infinito

Il mare, porta sull’infinito

Era una bellissima giornata di sole, con una temperatura primaverile che invogliava a uscire per lasciarsi catturare dalla luce e farsi ispirare dai colori.
Così, una riunione tra colleghi che doveva svolgersi in studio è stata organizzata all’ultimo minuto in spiaggia a Varigotti.
Lo abbiamo fatto la settimana scorsa, certi che uno scenario insolito per un incontro di lavoro non ci avrebbe distratto, ma al contrario avrebbe stimolato la nostra creatività.
Una bella esperienza di “beach working” che rigenera, apre orizzonti, ossigena le idee.
Succede solo a noi, che siamo gente di Riviera e che abbiamo il mare dentro, di sentire il bisogno di vederlo, toccarlo, ascoltarlo e sentirne il profumo in qualsiasi momento?

“…ed è qualcosa da cui non puoi scappare …il mare. Ma soprattutto: il mare chiama. Non smette mai, ti entra dentro, ce l’hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti. Senza spiegarti nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare che ti chiamerà.” (Cit. Alessandro Baricco).

Il mare è un luogo, una metafora, icona di libertà, che con la sua immensità, con il suo perpetuo movimento ci mostra ogni più piccola onda come una piccola opportunità per misurarci con qualcosa che va oltre le certezze a cui siamo ancorati.
Emily Dickinson diceva “La riva è più sicura, ma a me piace combattere con le onde del mare”.
Sfidante, trasparente, profondo: è una medicina che guarisce i mali dell’anima o una energica dipendenza da cui non puoi fuggire mai.
Un amore così forte che ti travolge, oppure ti culla con la sua danza.
Mare dai mille contrasti, è musica perfetta di armonie, ritmi e suoni che compongono una meravigliosa sinfonia.
Cambia umore e colori, capace sempre e comunque di emozionarci.

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