Economia

Savona, mozione della Lega: “Riapertura e misure di sostegno per le attività commerciali”

Savona, mozione della Lega: “Riapertura e misure di sostegno per le attività commerciali”

Savona. “Pur nel rispetto dell’ applicazione di regole e norme comportamentali eccezionali per combattere la pandemia e prevenire quanto più possibili i contagi, ‘le chiusure’ totali per mesi, con continui ed estenuanti rinvii di 15 giorni in 15 giorni delle attività, hanno prodotto pesantissimi danni all’economia e le misure economiche introdotte nei mesi di ‘chiusura totale’ sono state insufficienti per la mancanza di una visione strutturale del tessuto nazionale, che con le proprie risorse e tasse, contribuisce in larga parte al Pil, avendo quale socio occulto, uno stato che da una parte dà (poco) e dall’ altra pretende (tanto) fino al 68% dei guadagni”. Lo affermano i consiglieri della Lega di Savona, che nei giorni scorsi (per il tramite del capogruppo Matteo Venturino) hanno consegnato al sindaco Ilaria Caprioglio una mozione urgente riguardante le “Misure per migliorare le condizioni di difficoltà dei settori più penalizzati dal Covid, al tempo stesso nel rispetto delle norme sanitarie”.

Il documento è frutto dell’incontro avvenuto il 22 febbraio subito dopo la manifestazione dei commercianti savonesi: una delegazione di loro rappresentanti ha incontrato l’onorevole della Lega Sara Foscolo, il senatore Paolo Ripamonti e il consigliere comunale e provinciale Fiorenzo Ghiso. Il contributo di idee e di proposte da loro presentate sono state inviate dal capogruppo del “Gruppo Lega-Salvini Premier”, Matteo Venturino al sindaco di Savona.

“Da oltre un anno a questa parte, alcune categorie di operatori economici sono state penalizzate più di altre – spiegano dalla Lega di Savona – Al punto in cui si trovano, il numero di aziende che sono in procinto di chiudere per mancanza di risorse è veramente preoccupante, anche perchè la cassa integrazione ai dipendenti è stata anticipata dalle aziende e non ancora coperta. I ristori messi a disposizione non sono sufficienti e non hanno raggiunto tutte le categorie. Questa situazione sta portando gli operatori, che sono arrivati al limite delle loro possibilità, nello sconforto e nella esasperazione”.

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