Economia

Smaltimento pneumatici, Cna: “Situazione ancora insoddisfacente, incomprensibili differenze di costo a carico dell’utente”

Smaltimento pneumatici, Cna: “Situazione ancora insoddisfacente, incomprensibili differenze di costo a carico dell’utente”

Provincia. “Nessun sollievo per i gommisti, a quasi un anno dall’entrata a regime delle nuove disposizioni che regolano la raccolta dei Pfu”. Lo affermano Matteo De Ambroggi, presidente di Cna Autoriparazione Savona e portavoce regionale del settore per Cna Liguria.

“Lo scorso aprile infatti il ministero dell’ambiente, dopo anni di gestazione, aveva licenziato il decreto che avrebbe dovuto migliorare le regole di gestione della raccolta dei pneumatici a fine vita – ricordano – Il nuovo decreto purtroppo, insieme alla circolare di dicembre 2020 del Ministero dell’Ambiente, che ha disposto l’obbligo per i soggetti preposti al ritiro di aumentare il target dal 15% al 20%, di fatto non sta apportando nessun sensibile miglioramento e i piazzali delle officine continuano ad essere pieni di Pfu, esponendo le imprese a pesanti sanzioni”.

“Al mancato miglioramento – continua De Ambroggi – si aggiungono le difficoltà nate dalle nuove classificazioni degli pneumatici dettate dal nuovo decreto, che ha apportato una suddivisione degli stessi in tre macro categorie (piccoli, medi e grandi) a loro volta suddivisi in 15 sottocategorie. Quest’ultimo aspetto, unito al diverso costo del contributo ambientale pfu applicato dai vari consorzi, sta creando non poche difficoltà di gestione dovendosi riversare sull’utente finale che naturalmente poco comprende la ragione per cui esistano queste differenze di contributo.
Da sottolineare anche il fatto che queste nuove classificazioni hanno comportato degli aumenti significativi del contributo che in alcuni casi arriva fino al 113% rispetto alla quota precedente. Un aumento a cui non corrisponde un reale incremento dei quantitativi raccolti dai sistemi collettivi deputati”.

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