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Giornata mondiale del sonno, le patologie aumentano con il Covid: il 30% dei positivi al virus ne soffre

Giornata mondiale del sonno, le patologie aumentano con il Covid: il 30% dei positivi al virus ne soffre

Liguria. Dal 2008, ogni anno, nel venerdì che precede l’equinozio di primavera (quest’anno il 19 marzo), si celebra la Giornata mondiale del sonno (World sleep day), un evento promosso con lo scopo di consolidare la cultura e la consapevolezza dell’importanza del sonno e dei suoi disturbi che rappresentano un altissimo costo sociale per la collettività.

“I tecnici di neurofisiopatologia, che da oltre 40 anni danno il loro contributo eseguendo nei centri di medicina del sonno italiani esami diagnostici specifici quali le polisonnografie e i test di vigilanza, auspicano la massima diffusione della giornata mondiale che quest’anno ricorre il 19 marzo – spiega Francesco Famà, presidente della commissione d’albo dei tecnici di neurofisiopatologia dell’ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Genova, Imperia e Savona -. La medicina del sonno è uno degli ambiti di attività per la nostra professione, il cui profilo di responsabilità si esplica, dai primi anni ’70, nel più vasto campo delle diagnosi delle patologie del sistema nervoso centrale e periferico per mezzo di metodiche elettrofisiologiche e ultrasonologiche specifiche quali l’elettroencefalografia, l’elettroneuro/miografia, i potenziali evocati”.

“In un anno difficile e particolare dal punto di vista sociale e sanitario  – continua -, non possiamo ignorare le problematiche del sonno indotte sulla popolazione generale dall’emergenza pandemica Covid-19, cosi come l’alta incidenza (stimata intorno al 30%) di disturbi del sonno fra le complicanze neurologiche nei pazienti con Covid medio grave, a distanza di 6 mesi dalla dimissione. Il World Sleep Day, per noi tecnici di neurofisiopatologia, è la giusta occasione per sensibilizzare sull’ambito del sonno e per auspicare il rafforzamento del nostro ruolo e delle nostre attività in una realtà di “territorio” con un approccio multidisciplinare imperniato sul paziente e sui suoi bisogni di salute e di informazione in materia di regolazione del sonno e dei suoi disturbi. Quest’ultimi non andrebbero mai sottovalutati, perché si ripercuotono anche sulle performance diurne influenzando negativamente l’andamento lavorativo, i rapporti sociali e tutta la sfera psicologica del soggetto, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare malattie metaboliche e cardiovascolari”.

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