Genova. Pendolari, ambientalisti, consumatori e comitati di cittadini e operatori economici hanno inviato un memorandum al MIMS (Ministero Infrastrutture Mobilità Sostenibile) in cui illustrano i danni che provocherà il progetto di spostamento a monte della ferrovia nel Ponente, chiedendo scelte diverse e un uso corretto del Recovery Plan.
Il “memorandum”, a cui hanno partecipato anche Assoutenti Savona, Comitato per la Salvaguardia del Territorio e delle Attività Produttive, WWF ItaliaLiguria, Comitato pendolari SavonaGenova e Fridays For Future Genova, illustra quelle che potrebbero essere “le enormi criticità del progetto di spostamento a monte della ferrovia nella tratta Andora – Finale Ligure, chiedendo scelte diverse, e coerenti con la mobilità sostenibile, l’ambiente e le necessità dei pendolari. Se questo progetto di spostamento a monte nella tratta tra Andora e Finale, che continua ad essere chiamato scorrettamente “raddoppio” mentre trattasi di una totale variante di tracciato, verrà finanziato e realizzato, significherà un disastro per la mobilità ferroviaria nel Ponente e tutta la Liguria, e a testimonianza concreta c’è lo spostamento a da pochi anni realizzato nella tratta San Lorenzo – Andora, che ha determinato un isolamento definitivo per importanti località rivierasche, con la perdita della stazione e la realizzazione di poche stazioni del tutto decentrate, peggiorando la vita dei pendolari e rendendo residuale il trasporto ferroviario”.