Covid, Fials a Speranza: «Dignità per le professioni sociosanitarie in prima linea contro la pandemia»

Covid, Fials a Speranza: «Dignità per le professioni sociosanitarie in prima linea contro la pandemia»

Giuseppe Carbone

Genova. «Non possiamo più assistere alla bocciatura di emendamenti che vengono prima approvati dalle commissioni, onde poi essere cassati dalla presidente del Senato: parliamo del riconoscimento dell’area sociosanitaria a oltre 90mila oss, assistenti sociali e sociologi. Una proposta di modifica al Dl Sostegni che delude aspettative più che legittime». Così dice Giuseppe Carbone, segretario generale della Fials, che ha scritto un lettera sulla questione al ministro della Salute, Roberto Speranza, affinché intervenga con una modifica del DPR 761/79 per dare agli operatori una corretta collocazione e la dignità che ne deriva.

«Sono circa 86mila gli operatori sociosanitari attivi in Italia sia nel pubblico che nel privato accreditato, con rispettivamente 48mila e 38mila unità, a seguire 5.700 assistenti sociali e 600 sociologi: un piccolo grande esercito di lavoratori che ha saputo fare la differenza durante questa interminabile pandemia dimostrando elevato senso del sacrificio e notevole abnegazione verso la collettività, ma senza aver ricevuto mai alcun riconoscimento del suo giusto inquadramento contrattuale. Si tratta di una figura nodale del SSN da più di venti anni che attende risposte che non arrivano né dalla politica, né dalle istituzioni. Per questo la Fials sollecita il ministro della Salute, Roberto Speranza, ad intervenire al più presto. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Anche gli operatori sociosanitari, di cui nessuno parla se non per pretestuosi attacchi a una figura di essenziale importanza per la tenuta del nostro SSN – spiega Carbone – hanno dato prova di grande valore, contando tra le loro fila decine di vittime del dovere e migliaia di infortuni da contagio. Da tempo attendono risposte e il loro malcontento grida vendetta».

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