Cronaca

Emergenza migranti a Ventimiglia, il vescovo: «Non ho messo a disposizione ex convento, perché non è mio»

Emergenza migranti a Ventimiglia, il vescovo: «Non ho messo a disposizione ex convento, perché non è mio»

ex convento Frati Maristi Ventimiglia

Ventimiglia. «Non ho potuto metterlo a disposizione perché non è mio. Se è dei Fratelli Maristi, non è mio». Non c’è nessun accordo, al momento, tra il vescovo diocesano Antonio Suetta e il prefetto Michele Di Bari, capo dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell’Interno per un possibile centro migranti nell’ex convento dei Frati Maristi a Bevera.
Il vescovo smentisce categoricamente di aver dato la disponibilità del sito al prefetto – come invece dichiarato da Di Bari al termine del vertice in comune – per il semplice motivo che non dispone di quella proprietà. E non solo: «Anche se fosse mio, è talmente fatiscente che non sarebbe una risposta ragionevole all’emergenza attuale», dichiara Suetta.

«La scorsa settimana ho sentito telefonicamente il prefetto Di Bari e gli ho raccontato quello che è successo quattro anni fa, quando eravamo di nuovo in emergenza come quest’anno – spiega il vescovo – Con l’allora prefetto di Imperia Silvana Tizzano, avevamo insieme ipotizzato questo tipo di soluzione e io mi ero attivato per contattare la proprietà, cioè la congregazione dei Frati Maristi, e incominciare una trattativa, per entrare nella disponibilità di quel complesso. Avevo anche ottenuto una risposta favorevole».

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