Taggia. Un dormitorio abusivo in cui vivevano numerose persone di origine cinese, una lavoratrice in nero clandestina, più di 13.000 prodotti sequestrati perché privi di marchiatura CE o recanti il marchio CE contraffatto, un immobile sequestrato. Questo l’esito di un’attività ispettiva svolta dal Nucleo P.T. della Guardia di Finanza di Imperia il 20 aprile 2016.
A seguito di un’accurata attività di controllo posta in essere per prevenire l’inquinamento dell’economia legale e del mercato, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno individuato un negozio, gestito da soggetti di etnia cinese, che commercializzava prodotti potenzialmente pericolosi per i consumatori in quanto privi del regolare marchio CE che attesta il rispetto delle normative nazionali e comunitarie in materia di sicurezza.
È stato quindi avviato un servizio volto ad impedire l’immissione sul mercato di tali merci che ha portato i militari ad entrare nei locali dell’ipermercato di Taggia per effettuare i previsti controlli. Al momento dell’accesso, però, i finanzieri si sono trovati di fronte ad un drammatico scenario: al piano superiore del vasto punto vendita aperto al pubblico si nascondeva un vero e proprio dormitorio clandestino con 18 posti letto, destinato ai lavoratori e ricavato abusivamente. Insufficiente areazione e mancanza di ricambio d’aria in tutti i locali, scarsa igiene degli ambienti, presenza di cumuli di materiale che impedivano l’accesso alle vie di uscita, impianto elettrico di emergenza non presente, sono solo alcune delle violazioni riscontrate. In una stanza buia e senza finestre dormiva anche una donna in evidente stato interessante.