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Aumentano le segnalazioni della presenza di micotossine: Labcam lancia l’allarme

Aumentano le segnalazioni della presenza di micotossine: Labcam lancia l’allarme

Albenga. Ci sono funghi ottimi in cucina e funghi velenosi che possono anche uccidere. E poi ci sono quelli che non si raccolgono nel bosco, ma nascono nei cibi mal conservati e si possono annidare anche nei mangimi per animali. Sono le micotossine, composti tossici prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti principalmente ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium.

In particolari condizioni ambientali, quando la temperatura e l’umidità sono favorevoli, questi funghi proliferano e possono produrre micotossine. Generalmente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali. Gli alimenti più a rischio sono quelli integrali, soprattutto di importazione, il mais, frumento, orzo, avena, segale, riso, la frutta secca (pistacchi, arachidi, noci del Brasile, spezie) e possono diluirsi, per assunzione animale, nei formaggi.

“La presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi – spiega Luca Medini, direttore di Labcam srl, Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Savona – può essere nociva per la salute umana e degli animali poiché può causare effetti avversi di vario tipo, come il cancro e la mutamenti genetici, nonché portare disturbi a livello estrogenico, gastrointestinale e renale. Alcune micotossine sono inoltre immunosoppressive e riducono la resistenza alle malattie infettive”.

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