Genova. Sarà depositato in Procura Martedì, il piano operativo per intervenire con la messa in sicurezza nella zona sotto sequestro. A spiegarlo è l’azienda che, in una nota, ha sottolineato come il sistema predisposto dalle aziende incaricate da Iplom sulla base delle indicazioni date dagli enti ha funzionato. “Le piogge che stamattina per breve tempo hanno creato una repentina onda di piena con innalzamento significativo, ma limitato nel tempo, del livello del Polcevera hanno sommerso la briglia sifonata più a monte – spiega Iplom – precauzionalmente è stato allontanato il personale dal greto del Polcevera e contestualmente e stata creata un’aperura nelle briglie di valle prima che potessero essere danneggiate dalla forza delle acque.
Ciò ha consentito di ripristinarle a pioggia cessata”. In questo contesto spiega l’azienda, il contenimento degli idrocarburi è stato assicurato dalle briglie alla foce del Polcevera e dalle panne che hanno intercettato le iridescenze. “Il sistema nel suo complesso ha fatto quel che doveva lasciando scorrere l’acqua per poi far accumulare quel che resta della pulitura del fiume alla foce del Polcevera dove viene raccolto dai mezzi recoil. Oggi certamente a mare non è arrivato nulla. L’obiettivo era questo e l’abbiamo raggiunto” spiega Gianfranco Peiretti, responsabile qualità, sicurezza e ambiente di Iplom, che da domenica sera segue costantemente le operazioni in pool con le istituzioni.
“Quello che raccogliamo oggi sono iridescenze di qualche micron – prosegue Peiretti – Dalla tubazione domenica sera è fuoriuscita la prima parte del carico della nave, un misto di greggio e acqua, quindi poco viscoso. Questa emulsione tende ad allargarsi ma è molto sottile e agevole da recuperare”. Intanto Iplom sta lavorando al progetto da presentare martedì in Procura relativo alle modalità di intervento nell’area sotto sequestro e funzionale al completamento degli interventi di messa in sicurezza ambientale.