Liguria. Partenza in salita per l’artigianato ligure nel 2016: il primo trimestre si chiude con un saldo negativo dell’1,5% (pari a 687 imprese in meno, a chiudere sono circa 7,6 unità ogni giorno, dati Infocamere-Movimprese) tra cessazioni di attività (1.382) e nuove aperture (965). Il trend ricalca l’andamento medio nazionale, pari a un -0,98% nei primi tre mesi dell’anno.
Nel dettaglio, in Liguria si contano 44.173 micro e piccole imprese artigiane attive. I due principali settori, manifatturiero e costruzioni, registrano entrambi un calo dell’1%. Nel primo caso, sulle 7.345 microimprese totali, 142 hanno aperto i battenti, mentre 216 hanno chiuso, per un saldo negativo di 74 unità. Il settore delle costruzioni ha invece perso 217 realtà in tre mesi, frutto di 490 nuove aperture, 707 chiusure, per un totale di 21.386 imprese attive. Anche in questo caso, i dati seguono il trend nazionale, che vede il manifatturiero perdere lo 0,95% di microimprese e le costruzioni addirittura l’1,35%.
“Un andamento negativo che segue, e in alcuni casi aggrava, la scia con cui si era chiuso il 2015 – è il commento di Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria –. L’auspicio è che le azioni messe in campo dagli amministratori regionali, tra cui la misura Artigiancassa e gli incentivi all’avvio d’impresa come la recente misura di esenzione Irap per le nuove attività produttive che aprono in Liguria, possano avere al più presto un riscontro tangibile sul tessuto economico della nostra regione, altrimenti serve aumentare rapidamente la dose degli interventi per invertire subito questa rotta negativa e riportarla in direzione della crescita”.