Genova. Evidenti problemi di disorganizzazione, lunghe code di persone che non riescono a ottenere informazioni, stand anonimi, assenza di mappe descrittive dell’evento, documentazione generica o difficilmente reperibile: ecco come si presenta l’open day della formazione, promosso dalla giunta Toti e tenutosi quest’oggi presso i Magazzini del Cotone al Porto Antico secondo Rete a Sinistra.
«Un salone del “dis-orientamento”, verrebbe da dire: chi è in cerca di un’opportunità formativa si merita di meglio, perché è in gioco il suo futuro lavorativo – attacca il consigliere regionale di Rete a Sinistra Gianni Pastorino – il servizio pubblico dovrebbe essere più chiaro, più trasparente, e soprattutto molto più usufruibile per chi ha problemi di occupazione. Quest’esperienza dovrebbe indurci ad avviare subito un dibattito politico su modelli e strategie da adottare per essere credibili».
Presentati 266 corsi di formazione professionale finanziati con fondi europei, ma è tutto inutile, secondo l’opposizione, senza un’infrastruttura informativa adeguata: «c’era molta attesa per questa iniziativa, ma la pessima organizzazione regionale ha vanificato completamente le aspettative – evidenzia Pastorino – l’Open Day non può ridursi soltanto a un evento mediatico, a uno spot politico: i cittadini in cerca di lavoro hanno bisogno di punti di riferimento forti. L’istituzione non può chiamarsi fuori, non può esimersi dal dare risposte certe».