Cronaca

Sala operatoria non sterile e il paziente s’infetta, quarantenne vince la causa contro l’Asl di Imperia

Sala operatoria non sterile e il paziente s’infetta, quarantenne vince la causa contro l’Asl di Imperia

Sanremo. “Nessuna negligenza da parte dei sanitari che lo hanno operato femore fratturato, ma l’intervento era stato eseguito in luogo (la sala operatoria) dove non è stata garantita né la sterilità né la setticità”. Lo ha “sentenziato” il perito nominato dal tribunale di Imperia sia nell’accertamento tecnico preventivo che nel rito sommario di cognizione. E il giudice Andrea Canciani, a 15 anni dal quell’intervento ha dato un valore al “prezzo del dolore”: 170 mila euro somma alla quale vanno aggiunte le spese legali che ora dovrà pagare in solido l’Asl.

Un’odissea per un quarantenne sanremese che nell’ottobre del 2001 era rimasto gravemente ferito in un incidente in moto. Quel giorno è stato l’inizio del suo calvario. Ricovero d’urgenza in ospedale, intervento chirurgico per ridurre una brutta frattura ad un femore.  Ed eccola la storia del quarantenne che ha chiesto l’assistenza dell’avvocato di Arma di Taggia Edilio Grappiolo. “Nel 2001, il mio cliente era rimasto ferito in un grave incidente stradale con lesioni plurime, per curare le quali era ricoverato d’urgenza presso l’ospedale di Sanremo. Qui era stato sottoposto ad un intervento chirurgico di riduzione della frattura al collo femorale con osteosintesi. Nei mesi successivi, si era formata nella sede della ferita chirurgica un’infezione indomabile, ed era stata diagnosticata una “..artrite settica all’anca ed osteomielite del bacino e del femore..”, con la conseguenza che è stato necessario impiantare una protesi dell’anca sinistra. situazione che ogni 15 anni, costringe l’uomo a sostituirla, con ogni immaginabile disagio, per l’intervento chirurgico, ricovero e nuovo rischio settico e nuova riabilitazione”.

E’ stata una perizia ad accertare che qualcosa in sala operatoria, il giorno dell’intervento, non era andato a buon fine. “Il perito medico-legale ed ortopedico, nominato dal Tribunale, a posteriori, ha stabilito che l’operazione era stata eseguita correttamente, ma è stato l’ospedale che non ha saputo garantire la perfetta sterilità ed asetticità dei luoghi di cura, tanto che l’infezione batterica contratta ha lasciato postumi invalidanti addirittura maggiori di quelli determinati dall’originario incidente stradale ovvero del 20 %”.

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