Genova. Era intercettato dai finanzieri del Gico nell’ambito di un’indagine per traffico di cocaina nel porto a Genova Salvatore Maio, il 64 enne che domenica sera ha freddato Adriano e Walter Lamberti, padre e figlio, davanti al bar Il Risveglio di Pegli al termine di una lite scoppiata per uno screzio. E quello che la guardia di finanza ha ascoltato, trascritto e trasmesso al sostituto procuratore Patrizia Ciccarese conferma quanto è emerso finora circa il movente ‘estemporaneo’ del duplice omicidio. Maio per quella sera aveva organizzato una serata al “Risveglio” insieme a due amiche e a una quarta persona. L’intercettazione prosegue anche dopo il fattaccio, mentre il corpo di Adriano Lamberti, 51 anni, giace sull’asfalto e mentre il figlio Walter muore in ambulanza pochi minuti dopo. Maio in panico scappa, e chiama gli amici, gli chiede dove sono andati, dove sono le chiavi della macchina. Nelle parole di una delle due donne c’è chiaro il movente: “Perché l’hai fatto, perché non hai fatto finta di non sentire?”. Le tre persone che erano al tavolo con il 64 enne calabrese sono state sentite oggi dalla squadra mobile di Genova.
E’ chiaro quindi, che è successo tutto quasi per caso. Al tavolo vicino i due Lamberti con il genero, osservano le due coppie e fanno qualche commento pesante. Scoppia la rissa e Maio li invita fuori dove però viene menato dai tre. A quel punto tira fuori la pistola e spara. In un primo momento Maio dice alla polizia che la pistola l’aveva sottratta a una delle vittime mentre veniva picchiato. Questa mattina davanti al gip ha cambiato versione dicendo che l’aveva ereditata da un parente morto. E in una delle telefonate con le ragazze, pochi minuti dopo la sparatoria Maio tenterebbe di concordare proprio la prima versione dei fatti, che oggi, invece, su pressione del gip che gli avrebbe fatto capire che le immagini delle telecamere lo inchiodano, avrebbe ritrattato.