Genova. Promotore finanziario di una nota banca, che in realtà non faceva gli investimenti promessi ma usava i soldi per le sue spese personali. L’uomo dopo aver ottenuto la fiducia dei clienti, anche attraverso dei buoni rendimenti iniziali, utilizzava infatti il denaro affidato per le sue spese. I fatti risalgono al 2009.
M.E.A., genovese 58enne, aveva studiato i minimi particolari: prima aveva fatto credere ai coniugi di avere dei nemici all’interno della banca, poi consegnava loro assegni, continuando a illuderli che c’erano buoni rendimenti, ma che, però, i titoli non dovevano essere incassati. Inoltre in caso di domande sugli investimenti avrebbero dovuto dire che erano prestiti personali e non soldi affidati per investimenti.
La fiducia nel consulente da parte dei coniugi era tale, che si erano prestati tale ‘gioco’ per diverso tempo e solo in occasione della necessità del denaro per un importante acquisto familiare, hanno poi saputo dallo stesso 58enne che i risparmi di una vita erano stati utilizzati per questioni personali. Nel frattempo, anche la banca, di cui faceva parte e che aveva ricevuto altre lamentele, lo allontanava dalla rete dei suoi rappresentanti segnalandolo alla Consob.