Cronaca

Vendesi, affittasi, “abbandonasi”. La difficile realtà di via Martiri della Libertà

Vendesi, affittasi, “abbandonasi”. La difficile realtà di via Martiri della Libertà

Sanremo. La parte bassa di via Martiri, quella che ormai è stata battezzata come “quartiere multietnico di Sanremo”, soffre di una grave crisi commerciale. Attività storiche di artigianato, mobilio, commercio e ristorazione sono ormai scomparse e sulla metà delle vetrine o saracinesche abbassate abbondano i cartelli con le scritte “Vendesi” o “Affittasi”. Altre vetrine sono semplicemente abbandonate, mentre nella parte più bassa sono ormai consolidate attività artigianali e commerciali gestite esclusivamente da immigrati, sopratutto cinesi e magrebini. Almeno due macellerie, un minimarket e un Gran bazar fanno riferimento alla comunità magrebina, e poi sartorie, negozi di abbigliamento, accessori di telefonia ed elettronica, parrucchiere e l’immancabile centro massaggi caratterizzano gli investimenti della comunità cinese. A completare il quadro una sala slot, un distributore automatico di bevande aperto 24 ore su 24 e un phone center la cui clientela è quasi esclusivamente composta da immigrati. E poi qualche bar, panetteria e negozi vari.

Quel che si percepisce a prima vista è un senso di trascuratezza delle vetrine e degli esterni dei negozi: pur non volendo generalizzare, non parliamo certo di una via che si distingue per cura e raffinatezza degli arredi.

A fare da contorno una situazione sociale particolare nella quale agli immigrati regolari, residenti, con famiglia e lavoro si mescolano altri che conducono una vita border line, molte volte confinante con il mondo dello spaccio di droga: è questa l’immagine che purtroppo prevale su quella degli immigrati regolari e ben inseriti che qui hanno deciso di vivere, lavorare e crescere i propri figli.

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