Arma di Taggia. Campo dello Sclavi impraticabile con giovani e squadre che però tirano calci al pallone e che hanno fatto conoscere la cittadina anche al di fuori della provincia di Imperia per meriti sportivi anche prestigiosi. E l’amministrazione? “L’importo per la messa a norma -ha risposto in consiglio il vicesindaco Mario Manni ad una interrogazione della miniera zia “Insieme”-richiede ovviamente delle risorse da investire che in questo momento il Comune non dispone. Ci vogliono almeno 250 mila e i 300 mila euro per sistemare lo Sclavi per consentire all’Argentina di poter giocare un campionato in una struttura di livello. Sull’impiantistica sportiva, va ricordato, che abbiamo giá speso 180 mila euro. Non possiamo certamente impegnare soldi solo sull’Argentina, ma possiamo affidare le infrastrutture sportive in gestione. Ed ecco allora che é nostra volontá quella di aprire un bando per l’affidamento dello stadio con un contributo dedicato al settore giovanile con un bilancio ovviamente separato all’interno della societá”. Naturalmente con l’impegno che il bando sia riservato a societá che operano sul territorio.
È stato Mauro Albanese, consigliere di Insieme, ad interrogare la maggioranza sul tema caldo degli impianti sportivi. “Tutto chiaro, ma ci raccomandiamo sui tempi. L’auspicio é che l’Argentina possa giocare in una struttura idonea giá nel prossimo campionato considerato che potrebbe addirittura giocare in Lega Pro”.
L’ultima assemblea consiliare del mese di aprile ha affrontato anche il tema del baratto amministrativo anche alle luce del giudizio espresso dalla Corte dei Conti di Bologna. “Il nostro regolamento -ha spiegato l’assessore Napoli – ha tenuto conto di tutte le normative per evitare un eventuale danno erariale per le casse comunali. Noan é certamente nostra intenzione aprire buchi nei bilanci. Possiamo addirittura correggere in corsa la nostra iniziativa anche in attesa di un eventuale giudizio della Corte dei Conti della Liguria. Certamente dobbiamo anche cercare un ventaglio di tipologie di lavori più semplici senza che i lavoratori del baratto debbano anche seguire corsi di formazione ad hoc perché anche quelli, come sappiamo, hanno un costo”.